
Quando ho ricominciato a scrivere in un blog tutto mio, il primo appunto che ho preso è stato per una serie di spot sulle mie Styling Icon, stylist e art director che ammiro e a cui guardo per ispirazione e consigli. Sono tutte donne, alcune vicine e altre lontane, alcune ho la fortuna di conoscerle personalmente.
Poi c’è Annette Joseph, che non solo è diventata una carissima amica e una persona con cui collaborare a progetti speciali, ma con la quale ho scoperto di avere un’affinità particolare.

Questo post serve a raccontarti qualcosa di quel che facciamo insieme, ma soprattutto a imparare da lei e dalla nostra storia comune.
Non includerà consigli di styling, ma vere e proprie lezioni di vita che per me sono diventate sostegno importante dei progetti creativi che intraprendo. Per questo ho pensato valesse la pena condividerle a benefici di chiunque abbia un mestiere creativo.
Ho cominciato a seguire Annette su Instagram intorno al 2015, perché avevo ripescato un vecchio post da Design*Sponge dove si mostrava il suo appartamento di Alassio, e da lì al progetto lampo che aveva realizzato per Gwyneth Paltrow il passo è stato breve. Fino a quel momento avevo conosciuto il lavoro di Annette come stylist e producer di servizi fotografici di intrattenimento, ma scoprire l’estensione della sua versalità e riconoscermi a istinto in certe scelte stilistiche hanno fatto sì che cominciassi a seguirla con più assiduità.
Seguite con attenzione le persone con cui sentite reali affinità, a prescindere dai milioni o meno di follower e dalla fama.
– Barbara Pederzini
Nell’estate del 2016 Annette ha cominciato i lavori di ristrutturazione della sua nuova casa italiana, La Fortezza. Avevo da poco vissuto in diretta l’esperienza di due miei clienti, che avevano acquistato un rudere nelle colline modenesi salvo poi scoprire che non fosse abitabile. Così, quando ho visto che Annette su Instagram raccontava di qualche tribolazione, ho fatto come faccio quando ne ho l’occasione: mi sono fatta viva con un consiglio utile. Non fomulato in modo fastidioso (tipo “dovresti fare così”) ma con cortesia e autentica voglia di aiutare (“complimenti, che meraviglia, se non l’hai ancora fatto verifica anche questa cosa per sicurezza”). Annette mi ha risposto inviandomi la sua email e suggerendo di rimanere in contatto siccome avevamo professioni simili e Modena è abbastanza vicina a Fivizzano.
Quando contattate qualcuno che ammirate fatelo offrendo qualcosa che sia utile a loro, disinteressatamente. Non importa se a breve non riscuotete benefici, quello che conta è la relazione che instaurate.
– Barbara Pederzini
Nella primavera del 2018, vedendo come stava venendo meravigliosamente la ristrutturazione della Fortezza, ho proposto a Giusi Silighini (allora direttore di CasaFacile) di provare ad avere l’esclusiva per il primo servizio fotografico dedicato alla dimora di Annette. Armata della conferma dell’interesse della rivista, ho coinvolto Chiara Battistini e Sara Guarracino (in arte Infraordinario), con le quali da tanto parlavamo di affrontare insieme un progetto di interni. Così, vestito il ruolo di producer, ho scritto ad Annette per proporle il progetto.

Qualche tempo fa, io e Annette ci siamo trovate a parlare delle ricerche generiche che a volte riceviamo, e lei mi ha raccontato della frustrazione quando si tratta di certe richieste di collaborazione. “La verità è che niente mi fa passare la voglia di leggere come una lunga e confusa email. Cinque frasi dovrebbero essere sufficienti per presentarti e farmi la tua domanda,” mi ha detto. Inoltre le persone spesso sembrano aspettarsi che sia lei a dover avere l’idea del progetto su cui collaborare. Chiunque abbia una ruolo creativo e un po’ di visibilità è espostǝ a questo genere di richieste generiche… e sa quanto spesso risultano fastidiose invece che ispiranti.
Per me qualsiasi progetto deve supportare il mio brand in questo periodo. Se un’azienda mi contatta per promuovere i suoi prodotti, deve essere affine al marchio Annette Joseph altrimenti è un no. Alla fine della fiera, per essere ispirata devo innamorarmi del prodotto, di come ci si sente a usarlo, della visione con cui è stato creato.
– Annette Joseph
Lo stesso vale per i progetti collaborativi.
Oltre al modo in cui ho presentato la mia proposta ad Annette, c’erano due elementi fondamentali in questa particolare avventura che in seguito ho scoperto essere assolutamente in linea con il suo approccio. Guardando indietro, è anche esserci riconosciute nelle rispettive strategie di lavoro che ha fatto sì che ci trovassimo immediatamente così bene insieme.
Un progetto divertente e d’ispirazione
Fin dall’inizio La Fortezza mi ha attirato perché combina caratteristiche che amo negli interni con un approccio all’allestimento che secondo me può ispirare chiunque.
Da un lato, la mia affinità creativa con Annette mi ha reso semplice lavorare sugli ambienti che aveva arredato, e mi ha permesso di elaborarli con più libertà senza alterarne l’identità. Non è sempre possibile avere questo tipo di visione: “Credo che io e te abbiamo punti di vista simili, è il motivo per cui abbiamo legato così velocemente. come specie di anime gemelle creative. Il tuo approccio intelligente ai progetti è per me fonte d’ispirazione. Anche se siamo simili, c’è abbastanza differenza da rendere tutto interessante,” mi ha detto Annette.
Detto questo, La Fortezza stessa è un progetto unico, pieno di idee decorative semplici da replicare anche su scala più piccola. Questo lo rende una storia interessante per qualsiasi pubblico.
Come stylist, veniamo ingaggiate per portare la nostra ispirazione al progetto, ma portando avanti la sua storia.
– Annette Joseph
Una rete solidale con obiettivi comuni
Il secondo elemento che ha solidificato il progetto del servizio fotografico alla Fortezza è stata la squadra che l’ha creato. Per me è diventata un’abitudine tenere traccia di creativз che ammiro e con cui vorrei lavorare, così quando inciampo nel progetto giusto ho già in mente una potenziale lista di persone con cui collaborare, che ne potrebbero trarre vantaggi e con cui sono a mio agio.
Puntare su una rete solidale di professionistз (anche se solo sulla carta) e affrontare i potenziali progetti come opportunità per tutte le persone coinvolte per essere valorizzate è per me una questione di economia di risorse. In più, rende tutto più semplice.
Detto questo, “la verità è che a volte lavorare per clienti è difficile,” come Annette mi ripete spesso. Ma anche quando qualcuno all’interno della squadra allargata di lavoro non è la tua persona preferita, l’approccio giusto è accettare la sfida.
È facile lavorare con chi la pensa come te, ma il vero successo è convincere chi non lo fa della bontà delle tue idee e del tuo punto di vista, o almeno riuscire a raggiungere un compromesso. Ci vuole tatto, comprensione, e tantissima capacità di analisi e buona comunicazione. In fondo chiunque sia stylist sa come comunicare.
– Annette Joseph

Prenditi il merito e mettilo in pratica
Passare del tempo con Annette e lavorare con lei mi ha insegnato a preoccuparmi meno dei dubbi sul mio valore e concentrare le mie energie sul prendermi il merito delle mie capacità e metterle in pratica. Ci saranno sempre nuove abilità da imparare, capacità da tenere in esercizio, modi per limare il mio stile e il mio approccio. Ma ciò non mina il mio talento, anzi, accettarlo è il punto di partenza per progredire nel lavoro.
Ecco perché ora quando ho un’idea creativa scrivo subito a qualcuno che conosco con cui vorrei svilupparla. Non importa se è una persona molto più di successo di me, o se sembra irraggiungibile. E se è un progetto in solitaria mi attivo subito per crearne la strategia e programmarlo.
Se non va in porto passo all’idea successiva. Non lo considero un fallimento ma una semplice tappa in un più lungo processo di crescita.
Ho scoperto che cresco e amplio la mia mente molto più velocemente attraverso la pratica che attraverso lo studio.
– Barbara Pederzini
Ecco la lezione finale per te che leggi. Quando avrai finito questo post, chiudi il dispositivo su cui l’hai letto e prendi in mano un’idea o un progetto che coltivi da tempo. Pensa con chi vorresti condividerlo e scrivi subito a queste persone. Se non hai nessuno in mente, scegli un primo piccolissimo passo per far partire il progetto e lancialo tu stessǝ, adesso! Sei abbastanza.